10 febbraio 2020. Giorno del Ricordo


Il 10 febbraio  è il Giorno del ricordo, solennità civile che, dal 2004 vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Il 10 febbraio è stato scelto dal legislatore perché è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara (e la sua provincia) oltre a buona parte della Venezia Giulia, che prima erano parte dell’Italia.

Il nome “foibe” deriva dal nome delle grandi caverne sotterranee carsiche, comuni nella Venezia Giulia e dentro le quali furono gettati i corpi di molte vittime. La storiografia è concorde nell’affermare che in Venezia Giulia, nel Quarnaro e nella Dalmazia siano morti dai 3 ai 5mila italiani (compresi i morti nei campi di concentramento jugoslavi).

I massacri delle foibe sono stati compiuti su militari e civili durante la Seconda guerra mondiale e, subito dopo la sua fine, da parte dei partigiani jugoslavi e dei servizi segreti militari della Jugoslavia.

Inoltre, tra il 1945 e il 1956, un numero di italiani compreso tra 250 e i 350 mila hanno dovuto lasciare le loro terre.

L’Amministrazione di Rodano si unisce e fa propria la dichiarazione che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato in occasione di questa importante ricorrenza.

https://www.quirinale.it/elementi/44205

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