“Un paese vuol dire non essere soli,
sapere che nella gente, nelle piante e nella terra c’è qualcosa di tuo,
che anche quando non ci sei,
resta ad aspettarti.”
Cesare Pavese
La nascita della proloco in un paese è un fatto straordinario, perché registra un salto culturale importante della comunità. Segna un giro di boa nella crescita di consapevolezza dei suoi cittadini, quando il capitale sociale di quel paese raggiunge la massa critica necessaria per superare gli interessi di parte e le logiche di frazione.
Rodano nasce nel giugno del 1869 come agglomerato di varie cascine distribuite sul territorio agricolo. La popolazione, poco più di 1000 abitanti, rimane invariata per quasi un secolo. Al raddoppio si giunge negli anni 70’ con l’arrivo di giovani famiglie legate ai nuovi insediamenti della Mondadori e della IBM a S. Felice e alla rapida crescita del trasporto aereo a Linate. Il secondo raddoppio della popolazione arriva a metà anni 90’, fino a raggiungere la quota intorno a 4500 abitanti, rimasta ad oggi invariata. Si tratta di un paese ancora giovane, che soffre ancora i limiti di una scelta urbanistica che ha permesso a Millepini di crescere staccata da Lucino. Due parrocchie, le scuole e i servizi divisi con il trasporto pubblico tra le frazioni e verso l’esterno che rimane il tallone debole di Rodano.
Superato l’entusiasmo ruggente degli anni 80, che aveva registrato una partecipazione straordinaria delle nuove famiglie alla vita del paese con le nove edizioni del Palio, con la nascita della Società Calcio Rodanese, della Polisportiva e con il rafforzamento della nuova comunità cristiana di Millepini, la partecipazione sociale dei rodanesi si concentra verso l’associazionismo sia sportivo che culturale, lasciando alle rappresentanze politiche il compito di gestire l’istituzione comunale secondo il nuovo sistema elettorale che prevede l’elezione diretta del sindaco con una maggioranza ed una opposizione.
Se in questi ultimo anno è maturata l’idea di dar vita alla Pro Loco significa che sempre più cittadini sanno distinguere i due piani di partecipazione alla vita del paese: il piano politico che richiede una sana dialettica, a volte dura, tra una maggioranza ed una opposizione ed il piano della partecipazione sociale di una comunità che ha voglia di “fare paese”, capace di rimanere unita, superando le divisioni di natura politica, quando l’unione fa forza se si tratta di salvaguardare il paesaggio e l’ambiente che circonda Rodano e quando è necessario promuovere l’immagine del paese nell’area della Martesana, la parte est della Città Metropolitana, la nuova istituzione ancora in divenire.
La Pro Loco, come associazione, non va vista in competizione con le altre associazioni, ma solo in termini di servizio quando necessita mettersi insieme per organizzare manifestazioni o iniziative finalizzate alla promozione della comunità, quando per partecipare alla vita collettiva del paese occorre passare dall’io al noi con la massima valorizzazione del contributo di tutte le associazioni che sono la vera ricchezza sociale di un paese.
La prossima “Rodano in festa 2017” di giugno sarà il battesimo per la Pro Loco nascente, che da poche settimane promuove gli incontri settimanali del lunedì sera alle ore 21 in biblioteca per i preparativi della festa. Ci si esercita a “mettere insieme i diversi punti di vista” e al lavoro paziente di smussare le punte per una serie di accordi che veda vincente l’interesse al paese.
Per la cronaca le Pro Loco in Italia sono 6200 e 820 nella sola Lombardia. Tutte sono federate nella Unione Nazionale Pro Loco Italiane (UNPLI).
Silvana Galtarossa, presidente della Pro Loco, pro tempore.
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