Lettera aperta al Sindaco, Giunta e a chi si occupa di RSU


LETTERA ALLA REDAZIONE

Egregi Signori,

premetto col sottolineare che la risposta allo spreco è la razionalizzazione, quindi il risparmio della spesa pubblica.

Come molti sanno, mi occupo di problemi ambientali da decenni e fra questi considero la raccolta differenziata dei rifiuti domestici urbani e non uno dei pilastri importanti di questi problemi.

Rodano ha raggiunto e superato, salvo ulteriore aggiornamento, il 76%: bene!

Tuttavia non basta raggiungere alte percentuali (che possono sempre incrementare) per guadagnare l’appellativo di Comune riciclone o super riciclone; occorre anche che la raccolta sia realizzata senza sprechi cioè con risparmio sui costi, il che significa una concreta diminuzione della spesa per la raccolta e l’interessamento della popolazione a migliorare i propri comportamenti dando l’opportunità di spendere di meno in tasse.

Io ritengo che a Rodano vi sia un numero consistente di questi sprechi che cercherò di mettere in luce nel miglior dei modi.

L’anno passato ho scritto una lettera alla Signora Carminati che è apparsa anche su Rodano News. Nel testo avevo messo in evidenza alcuni fatti che costituiscono sprechi.

  • ritiro annuale dei sacchi porta a porta: 1) non riciclabile 52 sacchi 2) sacchi plastica + metalli 52 3) idem per vetro e carta 4) umido 104 bidoncini contenenti 1 o più sacchetti in mater-bi
  • ritiro dei sacchi anche se non sono pieni: spesso ho visto personalmente 2 sacchi di plastica e metalli riempiti ciascuno a metà, idem per bidoni vetro non pieni e per i sacchi del “secco”
  • la distribuzione annuale gratuita dei sacchi e sacchetti ha migliorato qualcosa, ma limitatamente perché il ritiro continua come appena detto
  • l’esposizione dei rifiuti della mia famiglia composta di 2 persone era stata dal 1° marzo 2013 a fine febbraio 2014 5 sacchi di “frazione secca”, 7 secchi di vetro, 10 singoli sacchetti di mater-bi per l’organico perché faccio il compostaggio dal 1982 ma non posseggo il trituratore per ossa, noccioli di frutta, ecc. 15 sacchi di plastica e metalli. Ovviamente tutti i sacchi e i contenitori sono da noi riempiti fino all’orlo. A tutt’oggi il terzo sacco del “secco” del 2014 è stato lasciato il 22 luglio. Se la mia famiglia riesce a contenere il numero dei sacchi della “frazione non riciclabile”, numerose altre famiglie rodanesi potrebbero arrivare agli stessi traguardi.

Da poco ho finito di leggere il libro di Rossano Ercolini “Non bruciamo il futuro” del febbraio di quest’anno, Editore Garzanti (che consiglio a tutti di leggere anche nelle scuole) il quale ha vinto nel 2013 il Golden Environment Prize (chiamato anche il Nobel per l’Ambiente) nel quale si evidenzia che in genere la frequenza dei ritiri nei comuni virtuosi è:

  • 2 volte a settimana per l’umido o frazione organica (come a Rodano)
  • 1 volta ogni 15 giorni per il vetro, la metà rispetto a Rodano
  • 3 ogni 15 giorni per la plastica e metalli, 2/3 di Rodano
  • 1 alla settimana per la carta, come a Rodano
  • 1 volta al mese per il residuo secco, cioè 12 invece delle 52 volte a Rodano

Immagino che i contenitori siano sempre pieni altrimenti non sarebbe possibile.

Ercolini dimostra come si può arrivare ai “Rifiuti Zero”, traguardo per il quale si sono impegnate molte città in tutto il mondo, fra le quali San Francisco in California al 2020 (queste notizie erano già state messe in evidenza nel mio libro sui problemi ambientali del 2011-12).

Io non so quando sia stata stabilita la frequenza dei ritiri a Rodano; forse quando la raccolta differenziata era appena iniziata ed era circa il 40%. Se è così, il contratto è stato rinnovato con le relative frequenze senza alcuna modifica negli anni, mentre percentuale della raccolta differenziata migliorava. I rodanesi si sono quindi sentiti in dovere di mettere fuori i sacchi e i bidoni guardando solo ai giorni previsti, quindi non riempiendoli perfettamente. Ricordo che all’inizio (sindaco Tamagnoni) era stato stabilito che i sacchi e bidoni non pieni non venissero ritirati dai raccoglitori. E’ una prassi che dovrebbe essere rimessa in uso, previo avviso alla cittadinanza proprio al fine di evitare sprechi per eccessive frequenze e sacchi che sono distribuiti gratis alla cittadinanza.

 

Un’altra cosa che avevo richiesto nella lettera alla Signora Carminati, a voce e per iscritto era: perché non sono stati pubblicati i risultati del “Questionario sul Gradimento anno 2013 dei Servizi Igiene e Sistema Tariffario”? (copia a mie mani) Fra l’altro al punto 15 si chiedeva “se il cittadino sarebbe stato favorevole all’introduzione dei sistemi di raccolta che responsabilizzano gli utenti produttori di rifiuti tenuti conseguentemente al pagamento ‘di quello che si butta’”.

A parte il contenuto non facilmente comprensibile e incompleto della domanda, confermata da una mia domanda al punto 16 (Suggerimenti) ove chiedevo spiegazioni sulle modalità tecniche di esazione della TARI, penso che in Comune si fosse pensato a modificare l’ammontare e il pagamento della tassa secondo la prassi ormai in uso in numerosi Comuni italiani che consiste nel far pagare meno le famiglie che lasciano il minor numero di sacchi dell’indifferenziato, prassi in vigore da molti anni in Svizzera.

Naturalmente non ho ricevuto alcuna risposta alla lettera e alle mie domande di pubblicazione e di chiarimenti, come è stato invece prassi normale delle passate amministrazioni.

Non conosco i termini del contratto con la CEM, né se vi sia una scadenza rinnovabile e ridiscutibile, ma ritengo che diminuendo il numero delle frequenze, il Comune potrebbe diminuire le spese della raccolta differenziata. Non so nemmeno se la CEM abbia contratti simili con i Comuni a noi vicini con i quali ci si potrebbe mettere d’accordo per una richiesta di modifica delle frequenze.

 

La riuscita della diminuzione dei costi della raccolta dei RSU è legata ovviamente, da una parte ad una educazione dei cittadini con opportune comunicazioni anche in riunioni/assemblee e soprattutto all’insegnamento nelle scuole; dall’altra di studiare nuove tecniche da adottare per la tassazione come appena accennato.

 

Sono pronto a dare il mio contributo consulenziale (gratuito) ove necessario e gradito per un’indagine statistica della situazione e delle conseguenti possibilità di risparmio dei costi della raccolta.

 

Cordiali saluti

 

Gennaro Aprea