Editoriale
Non ne hanno azzeccata una!
I cittadini forse ricorderanno la scorsa campagna elettorale, con le fantomatiche promesse del Sindaco e dei suoi amici che spergiuravano sull’imminente arrivo nelle casse del Comune di 9 milioni di euro, con i quali avrebbero completamente trasformato il paese. Dopo due anni, le loro previsioni si sono dimostrate del tutto infondate.
Dei 9 milioni non s’è visto neanche un centesimo, tutto il loro programma è andato in fumo, eppure si sono guardati bene dall’informare i cittadini (tanto le elezioni le avevano già vinte!) e in paese non sono stati in grado di fare un minimo intervento significativo.
Non è passato nemmeno un anno e ci hanno riprovato.
I cittadini si ricorderanno che durante la festa del paese il Vicensindaco e l’Assessore alla Cultura facevano bella mostra, in uno stand appositamente allestito, del loro nuovo progetto per rinnovare il paese: un Municipio di bellezza discutibile, che avrebbero costruito vendendo pezzi di patrimonio pubblico. Alla faccia di un’opposizione che aveva più volte manifestato le sue perplessità sull’effettiva realizzabilità dell’opera, oltre che sul piano estetico anche e soprattutto su quello finanziario.
Ebbene, poco più di un mese fa ci hanno fatto sapere, come al solito con molta circospezione, che anche in questo caso avevano scherzato: accortisi improvvisamente della crisi finanziaria (ma dove hanno campato sino ad oggi???) hanno deciso, con alto senso di responsabilità, che il nuovo Municipio non si costruisce più e che la nuova sede comunale sarà la ELLE. Il nostro apprezzamento per il senso di responsabilità che hanno manifestato con questa decisione è venuto subito meno non appena abbiamo appreso che per questo trasferimento i cittadini dovranno sborsare 750.000 mila euro (sì, avete letto bene: 1 miliardo e mezzo di vecchie lire, i soldi più o meno necessari a costruire un’altra ELLE) per i lavori di adeguamento della struttura alle nuove necessità.
Ma purtroppo non è ancora finita, il peggio (per i cittadini) deve ancora arrivare.
Sì, perché questi signori scherzavano anche quando, con promesse e impegni più o meno ufficiali, si impegnavano a non toccare le tasse. Infatti a partire da quest’anno AUMENTERANNO ANCHE LE TASSE; in particolare l’addizionale IRPEF sarà aumentata di 2 punti, il che significa che tutti i Rodanesi che hanno un reddito, pensionati compresi, vedranno ridursi ulteriormente le loro entrate. Questa volta però non devono “ringraziare” Monti, ma Sindaco e Vicesindaco.
Per fortuna manca un solo anno alle nuove elezioni…
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Il Municipio si trasferisce alla Elle
Decenni di ignobile trascuratezza (nessuna manutenzione, nemmeno una verniciata alla facciata), di spregio delle norme (dal 1989 è obbligatoria l’eliminazione delle barriere architettoniche) e di ostinazione su progetti faraonici la cui logica finanziaria, urbanistica e utilitaristica rimane misteriosa (ultimo quello esposto fino a poche settimane fa all’ingresso del Municipio), hanno portato ad una situazione in cui il trasferimento degli uffici comunali in un altro edificio resta la soluzione più logica, se non indispensabile. Tutto dipende però dal come si fanno le cose.
Come già detto nell’articolo di pagina 1, l’Amministrazione ha inserito nel bilancio comunale una spesa di 750.000 euro per realizzare alla Elle una nuova sede comunale, non considerando alcuni fattori importanti:
- in un momento in cui si rende indispensabile contenere i costi e investire al meglio le poche risorse disponibili, spendere 750.000 € per ristrutturare completamente un immobile praticamente nuovo, non sembra essere una soluzione ragionevole. Ricordiamo che l’edificio in questione è stato costruito pochi anni fa e che per realizzarlo sono stati investiti circa 600.000 €. Quale cittadino o azienda privata, in un momento di ristrettezze economiche, opterebbe per una scelta del genere??
- la tendenza ad accorpare servizi e addirittura interi comuni, orientamento già ampiamente esplicitato da parte del Governo nazionale ed ineluttabile per l’esagerato numero dei comuni italiani, rischia di vanificare l’intervento;
E’ quindi irragionevole e irrealistico fare piani ignorando questi fatti. Il progetto di massima dell’Amministrazione prevede inoltre il trasferimento della biblioteca al primo piano (oggi a rustico) e l’allargamento del primo piano stesso con un soppalco nell’aula grande, la realizzazione di un ingresso (scala ed ascensore) separato per la biblioteca, che deve ovviamente essere accessibile anche a Comune chiuso, e altri servizi. Insomma non si è certo badato a spese.
Come opposizione ci siamo sentiti in dovere di predisporre una controproposta che:
- salvaguardasse tutte le funzionalità del Municipio e contemporaneamente rispettasse lo stato dei luoghi senza stravolgerli ma valorizzandoli;
- garantisse, nel rispetto di norme vigenti, una riduzione al minimo dei costi,
La nostra soluzione ha quindi l’obbiettivo di favorire in tempi rapidi il trasferimento degli uffici comunali all’interno della ELLE senza modificare la struttura esistente, in quanto a nostro avviso gli spazi individuati sono in possesso dei requisiti necessari per garantire l’insediamento e lo svolgimento delle funzioni istituzionali previste.
Secondo lo studio che potete trovare su sito http://www.progettorodano.eu, gli uffici comunali occuperanno solo il piano terra della porzione di fabbricato oggi destinata ad aule civiche, per una superficie complessiva di 370 mq, garantendo ad ogni impiegato 15,5 mq di area lavoro (il minimo previsto dalla legge è 12 mq ), senza intaccare la biblioteca che rimarrà dove si trova attualmente. Si propone poi di ultimare il locale openspace posto al primo piano, oggi “a rustico”, per ospitare riunioni di Giunta, Consiglio Comunale e gli “uffici politici”. Alle spese per questi interventi, abbiamo aggiunto il costo per il completamento del sistema di climatizzazione, oggi privo di condizionamento estivo, per arrivare ad una cifra di 210 mila euro, IVA e spese tecniche comprese. Come abbiamo già avuto modo di dire, la soluzione è conforme ai vari requisiti di legge che riguardano gli edifici pubblici.
Accanto trovate una bozza della possibile disposizione degli uffici, senza toccare la struttura della Elle. E’ una ipotesi che: rispetta i criteri di legge, prevede più impiegati di quelli che si dovranno trasferire, prevede per ogni persona uno spazio fisicamente occupato da scrivania, cassettiera e simili, di 3,25 metri quadri e che lascia anche spazio per ulteriori armadi e scaffalature lungo i muri.
E’ solo un esempio per dimostrare che la cosa è possibile, basta pensarci.
Ci preme sottolineare un ultimo punto.
Siamo fermamente convinti che il trasferimento della biblioteca al primo piano della ELLE sia un’assurdità. L’utilizzo dei locali dell’ex museo della Lambretta sono state una felice intuizione. Sono perfettamente adatti allo scopo sia come posizione sia come struttura e posizionano la biblioteca in un punto molto visibile e facilmente accessibile a tutti, contribuendo ad enfatizzare il ruolo di centro culturale per la vita del paese che la biblioteca dovrebbe esercitare.
In conclusione, una soluzione alternativa per il trasferimento del Municipio alla ELLE e, sotto diversi punti di vista, molto più efficace di quella prospettata dall’Amministrazione è praticabile. Il nostro auspicio, rappresentato anche durante il Consiglio Comunale del 24 aprile, è che Sindaco e Giunta tornino sui propri passi e alla luce delle nostre considerazioni rivedano seriamente i loro piani.
Prima le persone significa anche questo.
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Approvato, con i voti contrari dell’Opposizione, il Bilancio di Previsione 2013: a noi i sacrifici, a loro gli sprechi
Mercoledì 24 aprile 2013 si è tenuto il Consiglio Comunale, durante il quale la maggioranza ha approvato il bilancio di previsione per il prossimo anno. Due le grosse novità che caratterizzano questo bilancio, una di queste sicuramente poco gradita ai cittadini :
- l’aumento delle tasse: tutti i cittadini si troveranno a pagare un’addizionale IRPEF che passa dal 5 al 7 per mille (aumento del 40 %) e una TOSAP (è la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubblici, quella che più comunemente si paga è sui passi carrai) che aumenta di oltre il doppio;
- il trasferimento del Municipio alla ELLE: la maggioranza ha presentato un progetto che prevede una spesa di ben 750.000 euro, una cifra esorbitante se si pensa che per la costruzione della ELLE ne sono stati spesi circa 600.000. Per finanziare questa spesa sono costretti a svendere, in un momento di crisi del mercato edilizio, il terreno di maggior valore che il Comune possiede, cioè quello in centro paese dietro l’attuale Municipio, a poco più di un milione di euro (i soldi rimanenti serviranno per il rispetto del patto di stabilità).
Come si può constatare, da una parte non si son posti il problema di chiedere ai cittadini ulteriori sacrifici, e non di meno dall’altra di mettere in cantiere progetti “faraonici”.
Come opposizione riteniamo questo atteggiamento del tutto irresponsabile e irrispettoso nei confronti dei cittadini, che ai sacrifici imposti dal Governo nazionale devono aggiungere anche quelli imposti da questa Amministrazione.
Per cercare, almeno in parte, di ovviare a questa evidente ingiustizia, abbiamo presentato un emendamento (chi è interessato può reperirlo all’indirizzo http://www.progettorodano.eu ), in cui proponevamo un piano molto più economico per il trasferimento del Municipio alla ELLE (210.000 euro invece di 750.000) e l’utilizzo dei soldi che avanzavano per la realizzazione di alcune opere pubbliche e l’avvio di una politica di investimenti mirata alla riduzione delle spese correnti, al fine di ridurre il livello di tassazione locale nel medio termine.
L’emendamento, che ha ricevuto anche parere favorevole dal revisore dei conti, dimostra, conti alla mano, che è possibile realizzare una politica in cui i sacrifici chiesti ai cittadini oggi, possono trasformarsi in opportunità di risparmio e servizi migliori domani. Purtroppo, come abbiamo constatato direttamente in Consiglio Comunale, questa maggioranza non si è nemmeno scomodata a leggere l’emendamento presentato, tanto sono talmente bravi…e l’ennesimo aumento delle tasse lo dimostra!!!
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Anche Rodano ha il suo GAS (Gruppo di Acquisto Solidale)
Sono ormai più di 60 le famiglie che, con il supporto dell’associazione Rodano Solidale (www.rodanosolidale.org) e del Circolo ACLI di Rodano, si sono organizzate in gruppo di acquisto solidale e già da diversi mesi hanno modificato le loro abitudini di acquisto, inserendo nei criteri per la scelta di vari prodotti non solo quelli della qualità e del prezzo, ma anche quelli di solidarietà e sostenibilità. Ma procediamo con ordine.
Che cos’è un GAS?
Incominciamo col dire che cosa non è un GAS: il GAS non è un negozio dove si acquistano prodotti scontati! IL GAS è un insieme di persone che decidono di riunirsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio-guida nella scelta dei prodotti.
Solidarietà che parte dai membri del gruppo, si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell’ambiente, dei popoli del sud del mondo e di coloro che, a causa dell’ingiusta ripartizione delle ricchezze, subiscono le conseguenze di un modello di sviluppo iniquo.
Obiettivo di un GAS
L’obiettivo principale di un GAS è di promuovere le economie locali, favorendo l’acquisto di prodotti del territorio e a basso impatto ambientale. Il principio del GAS è proprio questo, educare le persone a uno stile di vita diverso e a un consumo responsabile su tutta la linea, dai prodotti alimentari, a quelli per la pulizia della casa, all’abbigliamento.
Come funziona un GAS?
Ogni prodotto fa capo a un volontario-referente, che ne cura la scadenza, raccoglie gli ordini da parte dei soci, contatta il fornitore e organizza la consegna. Se si hanno dubbi o domande sulla qualità dei prodotti, sulla loro provenienza, su caratteristiche e scadenze si contattano direttamente i referenti di ogni prodotto. Per ordinare vengono in genere utilizzati dei moduli d’ordine che il socio compila con le quantità desiderate e spedisce al referente. Il lavoro è molto semplice, veloce e preciso!
Alcuni esempi di prodotti acquistabili.
Frutta e verdura sono legati alla stagionalità come arance, fragole, ciliegie, ecc. Mentre altri prodotti sono invece acquistabili tutto l’anno come mozzarelle, ricotta, parmigiano, caciotte, burro, taralli, olio, carne, ecc. Tutti i prodotti sono garantiti per qualità e prezzi competitivi e i produttori certificati, testati e ben conosciuti.
Chiunque può aderire e diventare parte attiva. Chi fosse interessato a dare il proprio contributo alle attività del GAS di Rodano, avesse produttori fidati da consigliare e di cui si fida, o anche se avesse solo bisogno di informazioni, non esiti a contattarci all’indirizzo rodanosolidale@gmail.com.
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Le liste civiche incontrano Ambrosoli
Il coordinamento delle Liste Civiche Solidali ed Ambientaliste dell’Est Milano (CI.V.E.S.) formato dalla Lista per Pioltello, Vivere Cernusco, Insieme per Gorgonzola, Segrate Nostra, Cologno Solidale e Democratica, Insieme per Segrate e Progetto Rodano incontrano l’ex candidato alla presidenza della Regione Lombardia ed ora consigliere regionale Umberto Ambrosoli, per un confronto sui problemi della Martesana e sulla possibilità di rifondare la politica “dal basso”.
Martedì 7 maggio 2013 ore 21 a Cernusco sul Naviglio, presso la Sala Nuova Filanda in via Pietro da Cernusco.
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Un buon esempio
Come molti sapranno, è in atto il restauro della chiesa di S. Giovanni Evangelista.
Sfogliando l’interessante opuscolo messo a disposizione di tutti i Rodanesi, ci si rende conto di come, con la buona volontà e l’impegno, si riesca a realizzare un progetto così importante. Un esempio da segnalare di buone pratiche, portato avanti da don Fabio, il quale attraverso i contributi della Fondazione Cariplo è riuscito a far partire l’opera di restauro.
Fondazione Cariplo negli ultimi anni ha pubblicato bandi rivolti anche agli Enti Locali, per la sostenibilità ambientale. Sul fronte ambiente e sostenibilità energetica sono due i bandi interessanti: il bando “Promuovere la sostenibilità energetica nei comuni piccoli e medi” e il bando “Costruire comunità sostenibili”.
Poteva essere un’occasione, per iniziare una politica di risparmio. Anche questa: persa.
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Finalmente l’assemblea per le ciclabili
Quando leggerete questo giornalino probabilmente l’assemblea sarà già avvenuta: i tempi tecnici per la stampa e la distribuzione non ci hanno permesso di annunciarvi per tempo l’avvenimento.
Per Rodano è veramente un avvenimento che l’Amministrazione organizzi una assemblea pubblica per informare e (speriamo) discutere con i cittadini. Non sono bastate le richieste scritte che abbiamo fatto come opposizione e sono dovuti passare sei mesi dalla raccolta di 1.200 firme per le ciclabili mancate.
Tutti gli altri Comuni confinanti con Rodano hanno fatto assemblee simili già un anno fa e i responsabili della BreBeMi si sono sempre dichiarati disponibili per un’assemblea anche a Rodano, ma come ci hanno riferito, “l’Amministrazione non ce lo ha mai chiesto”.Ora probabilmente potremo solo essere “informati”, ma sarà difficile poter ottenere qualcosa. Qualche esempio di quello che si sarebbe potuto fare: forse sarebbe stato meno costoso e visibile collegare con una breve bretella la Fopa con le rotonde e gli svincoli già previsti verso Pobbiano e Pioltello, invece di quel ponte deturpante. Forse sarebbe costato poco prevedere un tratto di ciclabile tra la ciclabile nuova che Pioltello ha ottenuto e che arriva a poche centinaia di metri prima della Fopa. Forse si sarebbe potuto utilizzare la strada di servizio richiesta e ottenuta dalla tenuta Invernizzi lungo la Rivoltana anche come ciclabile, collegandola sia verso Pioltello sia verso Vignate.
Se si vuole ottenere qualcosa, occorre fare anche quella piccola fatica di chiedere e discutere, senza aspettare che gli avvenimenti accadano per conto loro e poi dire “è troppo tardi”.
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Controllo del Vicinato: cosa non ha funzionato
Nel nostro Comune, ai gruppi di Controllo del Vicinato si sono associate ormai 199 famiglie: circa il 10% delle famiglie rodanesi, un vero successo. Sicuramente siamo il Comune d’Italia con la partecipazione percentuale più alta a questo tipo di esperienza. Evidentemente i rodanesi hanno intuito che l’idea era buona e su questo progetto si sono create anche tante attese. Tutte realizzate? Non tutte.
Negli incontri pubblici organizzati dal Gruppo di Lavoro sulla Sicurezza, promosso dall’Amministrazione comunale e a cui Progetto Rodano e Gente di Rodano avevano aderito, su invito della stessa Amministrazione, è stato sempre ripetuto che il Controllo del Vicinato ha una sua ragione d’essere quando si sviluppano rapporti di solidarietà e di buon vicinato. Da questo punto di vista i rodanesi non hanno deluso. La costituzione di ben diciotto gruppi è stata anche una bella occasione per rinsaldare rapporti tra vicini, scambiarsi esperienze, alimentare il senso di appartenenza e provare un maggiore senso di sicurezza che nasce dalla forza di sentirsi più uniti.
Cosa invece non ha funzionato, o ha funzionato solo parzialmente?
La funzione dei gruppi di Controllo è sostanzialmente la ritrovata capacità dei residenti di monitorare permanentemente il proprio territorio. Se i rapporti con le Forze dell’Ordine sono ben coltivati anche queste ultime ne beneficiano, ricevendo da parte dei cittadini segnalazioni di migliore qualità e precisione, soprattutto in funzione preventiva segnalando le “anomalie” che emergono nel territorio. L’azione di monitoraggio del territorio può però non bastare e dimostra i suoi limiti se nel territorio e nelle persone persistono elementi di vulnerabilità (che i ladri sanno sfruttare benissimo). Una via buia, far entrare in casa persone che non conosciamo bene, lasciare la propria casa non sorvegliata, ecc., sono tutti fattori che anche in presenza di un buon presidio del territorio favoriscono le occasioni di furto. Oltre alla solidarietà tra vicini bisogna quindi anche capire cosa non va bene nel territorio e nei nostri comportamenti. E questo purtroppo, troppo spesso, lo capiamo a nostre spese a furto avvenuto.
Ogni furto, ogni truffa, ogni atto vandalico ci indica cosa non funziona e cosa va corretto nel nostro ambiente e nei nostri comportamenti. Per fare sì che ciò avvenga è fondamentale che le informazioni circolino rapidamente e senza difficoltà tra le famiglie associate nei gruppi di controllo, con lo scopo principale di “imparare a riconoscere le nostre vulnerabilità” e mettere in opera azioni di prevenzione attiva.
La circolazione rapida delle informazioni tra le famiglie associate ha funzionato fino ad un certo punto, ma poi ha smesso di funzionare, e non per colpa delle famiglie.
Un altro aspetto del progetto che non ha funzionato è stato l’addestramento dei coordinatori. Elemento importantissimo, il coordinatore ha il ruolo di tenere insieme il gruppo, tenere attivo un canale di comunicazione privilegiato con le Forze dell’Ordine, spiegare ai nuovi vicini l’attività del gruppo e soprattutto fare da primo filtro nella valutazione di situazioni anomale che si presentano nella propria area di osservazione, prima di segnalarle alle Forze dell’Ordine. Per svolgere bene questo ruolo sono necessarie un’attenzione e una sensibilità più alta di quella che il Gruppo di Lavoro sulla Sicurezza ha dedicato ai coordinatori. Questa funzione di supporto e attenzione doveva essere svolta, nel progetto originario, dalle Forze dell’Ordine, sia locali sia di zona. E questo non è mai avvenuto. Mancando quest’affinata capacità di saper interpretare i segnali presenti nel territorio (auto sospette, movimenti strani di persone sconosciute, spesso anticipazioni di un furto) da parte dei coordinatori e quindi dell’intero gruppo, ci si è trovati qualche volta a lanciare allarmi o infondati o sopravvalutati.
Associazioni come Rodano Solidale hanno cercato di compensare quello che il progetto non è riuscito a offrire alle famiglie associate, soprattutto informazioni sui furti e addestramento, ma questo ha generato solo incomprensioni con l’Amministrazione comunale che si è sentita, a torto, scippata della paternità del progetto. Ci auguriamo che l’Amministrazione comunale completi la parte del progetto sulla sicurezza che non è stata ancora attuata, prima che l’entusiasmo dei rodanesi per questa bella esperienza, e sarebbe un vero peccato, si spenga.
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CALENDARIO PROSSIMI INCONTRI di PROGETTO RODANO
presso il Centro Culturale La Elle – ore 21.15
- Giovedì 9 maggio
- Giovedì 23 maggio
- Giovedì 6 giugno
- Giovedì 20 giugno
Potete sempre contattarci scrivendo a progettorodano@gmail.com
Progetto Rodano © RIPRODUZIONE RISERVATA
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